Naso e problematiche correlate
Il naso viene sottovalutato dall’immaginario collettivo per quanto attiene le sue funzioni. Basti pensare che ha una cavità capace di autoregolarsi per quanto riguarda la velocità di flusso, la portata, la purificazione delle parti corpuscolate, l’apporto o la sottrazione di umidità e la capacità di aumentare o ridurre la temperatura dell’aria. Esso è inoltre in grado di adattare i processi succitati al fabbisogno di aria dell’organismo o alla posizione dello stesso. Nel contempo, esso provvede alla funzione olfattoria e alla percezione degli aromi dei cibi.Tutte le funzioni respiratorie, sono basate su principi della fisica e vengono portate a termine con una efficienza e un risparmio energetico, associate al continuo adattamento al fabbisogno, tale che le macchine finora costruite dall’uomo sono ben lontane da un tale risultato.
La funzione olfattoria ovvero la percezione degli odori ci rende delle informazioni di grande valore sull’ambiente dove ci troviamo e ci aiuta nella selezione degli alimenti e bevande.
Questa percezione si integra durante l’assunzione dei cibi che integrandosi con quella per i sapori salato, dolce, acido, amaro e piccante percepiti dalla lingua, l’integrazione di queste percezioni sci mette in condizione di apprezzare o rifiutare gli alimenti e le bevande.
Il naso è soggetto a malfunzionamenti legati a malattie o traumi. Talora, alcune malattie sono legate ad abitudini individuali, talaltra a predisposizioni famigliari o a forme morbose del tutto acquisite.In termini di incidenza, quelle che si riscontrano più frequentemente sono le alterazioni della reattività nasale quali le allergie e le forme reattive non allergiche, le quali danno delle ostruzioni respiratorie e indebolimento della percezione degli odori che vengono definite di tipo “funzionale”. Non è raro che le forme funzionali vengano aggravate da ostruzioni “organiche”, ovvero legate alla alterazione della anatomia del naso come avviene spesso negli esiti di traumi.Tra le forme reattive, sono da ricordare quelle che si caratterizzano presenza eccessiva di granulociti eosinofili “dei globuli bianchi che sono stati chiamati in questo modo perché, quando osservati con il microscopio ottivo, si colorano bene con un colorante che si chiama eosina”. Essi, quando sono in in numero troppo elevato, inducono delle forme di rinite del tutto simili alle allergie. Tuttavia quelle allergiche sono evitate dalla presenza di specifici allergeni a cui si è sensibili. Le riniti eosinofile invece sono in grado di reagire per qualsiasi tipo di particelle che si trovano nell’aria inspirata. Quando coesiste la eccessiva eosinofilia con dei fattori irritativi locali, ad esempio la presenza di succhi gastrici come nelle malattie da reflusso gastroesofageo, sembrerebbero provocare la comparsa di poliposi nasosinusale. Tale affermazione pare evidente nella pratica clinica ma è da confermare con metodi statistici più raffinati.